Il cateterismo uretrale
maschile
Procedura
mediante uso di Kit
a cura di Luciano Urbani, Infermiere
Urologia Ospedale di Mestre,
Il
cateterismo vescicale: la procedura
Sono
frequenti le problematiche legate al tema del cateterismo vescicale e l’esperienza in corsia di
urologia mi ha portato a cogliere le frequenti difficoltà nelle varie realtà
assistenziali ad eseguire un cateterismo corretto ed efficace evitando manovre
disinvolte o insufficienti che possono determinare conseguenze anche pesanti per
il paziente (traumi, false strade, uretrorragia e/o ematuria, infezioni).
La conoscenza dei vari aspetti
del cateterismo e la puntualizzazione di momenti critici e le risorse
disponibili possono determinare un miglioramento dell’assistenza e nella
prevenzione delle infezioni.
Infatti le infezioni delle vie
urinarie rappresentano la localizzazione più frequente delle infezioni
ospedaliere: circa il 40%, pertanto indicazioni al cateterismo, procedura e
profilassi per il controllo e la prevenzione devono essere basate sulle linee
guida del CDC di Atlanta (1981), del Comitato Nazionale per
La procedura di cateterismo
che presento è finalizzata soprattutto alla buona riuscita della manovra,
corredata da alcune indicazioni sull’anatomia dell’uretra, al fine di
indicare la “VIA” da seguire durante il cateterismo.
La prevenzione delle infezioni
urinarie può attuarsi solo se abbiamo la manualità e le conoscenze necessarie
a portare a termine il cateterismo, superando le eventuali difficoltà che
dovessero subentrare, superando i passaggi critici mantenendo la sicurezza della
manovra.
Quindi, dalla pura teoria
scendiamo nella pratica di tutti giorni dove l’infermiere deve confrontarsi
con le più disparate situazioni in ospedale o nel territorio.
Comunque, è bene precisare
che tutte le azioni vanno commisurate alla reale capacità e conoscenza
dell’operatore, che nelle difficoltà deve riconoscere i propri limiti e
ricorrere ad un collega più esperto o all’intervento medico.
La procedura è stata
sviluppata per l’esecuzione da parte di un operatore,
nel caso di cateterismo
difficile soprattutto in mancanza della collaborazione del paziente è utile
l’intervento di un secondo operatore.
Per garantire uno standard
nella esecuzione della procedura e nel contempo un idoneo e razionale stoccaggio
del materiale e garantire un minor dispendio di tempo nel suo reperimento, si
consiglia l’utilizzo di kit per il cateterismo.
Ricordare le informazioni per
l’utente per facilitare l’uso corretto dei presidi e sul comportamento da
adottare per evitare danni o complicazioni e ridurre gli aspetti negativi sulla
vita quotidiana.
Acquisite le indicazioni per il cateterismo a breve termine, attuo il tentativo di riunire le linee guida previste per l’ospedale con le esigenze e indicazioni per l’uso del cateterismo a lungo termine a domicilio e nelle strutture di lungodegenza, precisando le evidenze attuali, per sgomberare il campo ad abitudini, convinzioni e pratiche non supportate da riscontri scientifici o esperienze documentate e verificabili
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1)
Preparazione materiale
raccogliere
tutto il materiale necessario alla cateterizzazione:
·
carrello o supporto stabile sul
quale posizionare tutto il materiale
·
kit per cateterismo
contenente il seguente materiale sterile:
·
telino
·
telino fenestrato
·
garze
·
antisettico
·
lubrificante in siringa
·
soluzione fisiologica in siringa
·
cateteri di diametro vario
·
sacca di raccolta a circuito
chiuso
·
guanti monouso
·
2 paia guanti sterili (e di
riserva)
·
flacone di soluzione fisiologica e
schizzettone sterili per eventuale lavaggio
2)
Preparazione utente:
·
spiegare al paziente la procedura
che gli verrà fatta
·
coprire la postazione del paziente
con paravento
·
procedere ad accurata igiene
intima (se non autosufficiente)
·
effettuare ispezione per
evidenziare fimosi, stenosi o malformazioni
·
posizionare il paziente in
posizione supina
3)
Campo sterile:
·
effettuare accurato lavaggio delle
mani con antisettico
·
aprire il kit per il cateterismo
·
indossare il primo paio di guanti
sterili
·
aprire il telino e disporre il
materiale sullo stesso
·
versare l’antisettico su varie
garze
·
distribuire parte del lubrificante
della siringa su una garza
4)
Antisepsi:
eseguire
una accurata antisepsi dei genitali
·
retrarre il prepuzio sul glande,
quindi con le garze imbevute di antisettico, procedere dal meato urinario verso
la base del glande con movimenti circolari
·
ripetere più volte cambiando la
garza fra un passaggio e l’altro
5)
Lubrificazione:
·
introdurre nell’uretra la
restante parte della siringa con lubrificante o meglio utilizzare un
lubrificante con lidocaina monodose se si prevede una manovra difficile o
dolorosa.
togliere
il primo paio di guanti sterili
6)
Scegliere il catetere
secondo le necessità e l’esito dell’ispezione
·
aprire le confezioni e disporre il
catetere e la sacca sul telino sterile
7)
Pre-cateterismo:
·
indossare il secondo paio di
guanti sterili
·
collegare la sacca al catetere
·
distribuire il lubrificante lungo
il decorso del catetere a partire dall’estremità distale fino a circa metà
della lunghezza
·
posizionare il telino fenestrato
attorno al pene
8)
Cateterismo:
·
afferrando il pene con la mano
sinistra utilizzando la garza sterile, introdurre il catetere nell’uretra
gradualmente mantenendo il pene perpendicolare all’addome fino ad avvertire la
resistenza dell’uretra bulbare
·
successivamente abbassarlo e
continuare l’inserimento fino ad avvertire la resistenza prostatica
·
continuare
l’inserimento fino al superamento del collo e/o alla prossimità della coda
del catetere
9)
Verifica:
·
la fuoriuscita d’urina conferma
di aver raggiunto la vescica
·
se l’urina non esce subito, può
essere dovuto al lubrificante che occupa temporaneamente il lume, schiacciare un
paio di volte il catetere
·
se ancora l’urina non compare
aspirare con lo schizzettone, o in caso eseguire un lavaggio per verificare
l’effettiva posizione del catetere, prima di diagnosticare l’assenza di
ristagno vescicale o anuria
·
iniettare la soluzione fisiologica
della seconda siringa per gonfiare il palloncino del catetere, e ritirarlo
delicatamente fino a che non si avverte la resistenza del collo vescicale
·
durante l’introduzione se si
avverte una resistenza insolita, ritirare un po’ il catetere e ruotandolo sul
suo asse cercare una nuova introduzione, sempre con gradualità e senza forzare
se non si è convinti della manovra
·
eventualmente per garantire
miglior lubrificazione dell’uretra si potrà ricorrere all’introduzione di
un lubrificante sterile con beccuccio.
·
durante il gonfiaggio del
palloncino se si avverte eccessiva resistenza e/o nel contempo il paziente
lamenta dolore, verificare che il catetere sia effettivamente in vescica,
utilizzando un leggero lavaggio vescicale
·
posizionare il catetere e i
genitali esterni nel seguente modo: estendere il pene sulla parete dell’addome
e fissarlo con una garza tenuta ai lati da cerotto,
fissare il catetere con un cerotto sull’addome
·
Svuotamento:
·
controllare lo svuotamento
dell’urina, sospendendo il flusso ai primi 600 ml
·
continuare con intervalli di 30’
con la fuoriuscita di 300 ml ogni volta, fino al completamento (per evitare
possibili emorragie), poi lasciare il flusso libero.
10) Eliminare il materiale
· Effettuare lo smaltimento del materiale utilizzato osservando le procedure in uso e il rispetto della Legge 626
11) Informazione sulla gestione
·
informare l’utente per facilitare l’uso corretto dei presidi e
sul comportamento da adottare per evitare danni o complicazioni, riducendo gli
aspetti negativi sulla vita quotidiana
Per Informazioni:
Per consultazioni:
Bibliografia
·
C. D. C.: “Guidelines for Prevention of Catheter-associated
Urinary Tract Infections”
C. D. C.: “Guidelines for Handwashing d hospital enviromental
control”
Health and Human Services, CDC, 1985;
cateterismo vescicale” Bologna 1988;
·
Fausto de Lalla: "Le infezioni delle vie urinarie” - Ed. Medico-Scientifiche -
EDIMES - Pavia 1992;
·
Moro M. Luisa: “Infezioni ospedaliere. Prevenzione e controllo. Centro scientifico
Editore, Torino 1993;
·
Ballantine Carter H.: ”Strumentazione
ed endoscopia: Cateterismo uretrale” da Urologia di Campbell
– Ed. Verduci – Roma 1993;
“Esperienze per una gestione qualificata del catetere vescicale a
domicilio” –
Novembre 1995;
·
Ministero della Sanità, Comitato Nazionale per la v. q
dell’assistenza: Prevenzione delle
infezioni
delle vie urinarie nei pazienti con catetere: un progetto nazionale” Gennaio
1996;
“
Indagine sulle tecniche di lubrificazione nel
cateterismo vescicale maschile” atti V° Congresso Nazionale AIURO, Palermo
7-9 ottobre 1999;
·
Luciano Urbani: “Valvola cateterica ovvero come migliorare la qualità di vita alle
persone con catetere
vescicale” - pubblicazione RUSH -
giugno 1999;