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Un camice bianco inamidato

Non voglio morire come oggetto.

Malmenato fra violente indifferenze.

Dove sono gli uomini,

nascosti da paraventi di alterigia

e di vuotezza interiore.

La paura mal arginata

straripa

in sforzi digrignanti di rabbia.

Agitarsi in letti anonimi;

abituarsi a morire

ogni giorno

nel silenzio di ognuno;

occhi esausti

si aggrappano a

titolate autorità delegate,

estranee, false.

Raggelarsi

nell’asfissia quotidiana

di bugie pervertite;

morire sul sorriso di

un camice bianco inamidato.

              Luciano Urbani      (1979)

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luciano.urbani@inferweb.net